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YAMAHA PSR SX600 arranger 61 tasti
29/07/2022PSR SX600 arranger 61 tasti
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PSR SX600 arranger 61 tasti
La funzione Unison consente alle parti di accompagnamento dello stile di seguire la tua performance
La funzione Accent ti consente di aggiungere accenti ritmici al volo premendo i tasti con maggiore velocità
Il ripristino della sezione Style consente di tornare alla battuta uno, battere uno con un pulsante premuto per riavviare la canzone al volo
L'ingresso microfonico da 1/4" consente di cantare mentre suoni, ascoltare la tua voce attraverso gli altoparlanti e registrare la tua performance su USB
Le voci Super Articulation riproducono le sfumature espressive naturali degli strumenti non a tastiera
DSP FX per personalizzare le voci aggiungendo distorsione alle chitarre, riverbero da sala da concerto ai pianoforti, etc
Part EQ consente di modellare il suono aggiungendo EQ a singole parti di una canzone
La funzione Smart Chord semplifica la riproduzione di qualsiasi cosa, dalle semplici triadi al settimo voicing jazz con poche dita
MegaVoices presenta articolazioni, tecniche e suoni di esecuzione impiegati negli stili di accompagnamento per un'espressione iperrealista
Manopole di controllo in tempo reale assegnabili per sweep del filtro al volo e ritocchi sonori in stile synth analogico
Connettività da USB a host con MIDI e trasferimento audio per la connessione con un unico cavo al software di creazione musicale
La porta USB-to-Device consente di utilizzare unità flash USB comode e convenienti per l'archiviazione e il richiamo dei dati
Leggio incluso
Dimensioni: 1004 x 134 x 410mm
Peso: 8,1k
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Primissime impressioni sulla YAMAHA PSR SX600
Prima di descrivere le prime impressioni relative allo strumento, voglio lasciare un commento per More Show ed il personale che ne fa parte.
Competenza, disponibilità estrema e servizio efficiente e preciso, sono elementi che hanno contraddistinto il mio acquisto presso questa struttura. Segnalo in particolare il servizio chat disponibile nel sito, attraverso il quale ho avuto modo di approfondire nell’immediato questioni tecniche relative all’arranger e pratiche riferite ai metodi di pagamento offerti, nonché alla consegna che è avvenuta in modo perfetto secondo quanto concordato con il negozio.
Veniamo alle prime impressioni sullo strumento.
Premetto che non sono un professionista ma un semplice amatore e che utilizzo lo strumento per dilettarmi tra le mura domestiche.
Prima di operare la scelta, ho identificato la fascia che sembrasse più affine all’utilizzo che intendevo farne, ovvero un arranger che potesse darmi grande soddisfazione, consentendomi di spendere cifre contenute in un budget tra i 500 e gli 800€. Ho analizzato strumenti di tutte le marche, seguendo recensioni e forum da qualunque sito possibile (a fine recensione ne ho elencati un paio tra quelli che ho ritenuto più interessanti), ed anche grazie ai suggerimenti di More Show, la mia scelta è ricaduta sulla Yamaha PSR SX600. Ammetto che la mia scelta è stata anche influenzata da esperienze pregresse. Sono stato infatti possessore di Piano Yamaha verticale mod.131, di un datatissimo arranger di fascia alta PSR SQ16 e piano elettrico Arius. Non ho quindi mai avuto dubbi sulla qualità elevatissima del marchio già testato di persona.
La PSR SX 600 è un arranger di nuova concezione e recentissimo lancio. È l’erede della riuscitissima Yamaha PSR S 670, dalla quale si distingue per diverse funzioni implementate e, secondo quanto sostengono coloro che le hanno testate entrambe, per la miglior qualità del suono. Le impressioni che riporto di seguito sono legate ai primissimi approcci con la tastiera, considerando che si tratta di un “mondo” da scoprire e che quindi ho sfruttato solo la minima parte di quanto lo strumento sia in grado di offrire.
La tastiera è estremamente leggera anche grazie al fatto che l’alimentatore è esterno. La plancia appare complessa in quanto “costellata” di pulsanti e tasti vari, che al primo impatto non appaiono di immediata comprensione, ma in breve tempo risultano assai intuitivi. È presente un bel display a colori dove oltre alla descrizione dello strumento è riportata anche un’icona grafica dello stesso. La scelta delle sonorità è vastissima ed è suddivisa per gruppo e tipologia di strumenti. Una nota particolare per i pianoforti dei quali ve ne sono davvero per ogni gusto, a partire dal blasonato “gran piano” classico, fino a pianoforti jazz, rock oppure arricchiti con un fondo orchestrale o sintetizzato, che consentono suoni molto suggestivi.
Anche la sezione “organi” è davvero incredibile. L’organo classico ha un suono pieno e profondo che può essere personalizzato agendo per esempio sul riverbero dando un’ impressione di profusione acustica simile ad un’ esibizione dal vivo. Rispetto agli organi che già conoscevo, provati sulla SQ16, Yamaha ha fatto davvero un salto epocale. Vasta e di alto livello anche la scelta degli strumenti a fiato. In particolare i sax che hanno una loro sezione dedicata. Vorrei citare anche la sezione degli strumenti orchestrali che hanno una resa davvero eccellente anche con le sole due casse da 15W delle quali la tastiera è dotata. Sempre restando nel campo della scelta delle sonorità, c’è anche una sezione synth che personalmente adoro, la quale offre svariate scelte.
Stili
Innumerevole la scelta. Anche in questo caso suddivisa per sezioni che contemplano qualsiasi possibilità offerta nel panorama musicale. Non ho ancora testato a fondo tutto quanto contemplato dall’arranger, ma ho comunque avuto modo di provare qualche arrangiamento, facendo seguire le note da me generate da un accompagnamento che da la parvenza di una sonorità completa generata da un’orchestra di più elementi.
In questo caso l’utilizzo è indicato anche per i meno esperti, in quanto la tastiera “segue” ed “esegue” in modo simultaneo, dando l’impressione di interpretare quanto si sta improvvisando.
Uscite
La tastiera è provvista di vari ingressi ed uscite, sui quali non mi soffermo in quanto è possibile approfondirne la conoscenza attraverso i manuali o le descrizioni in rete. Una citazione però la voglio fare in quanto è un elemento che secondo me contraddistingue la PSR SX 600 rispetto a molte concorrenti della stessa fascia di prezzo. Mi riferisco al microfono. È infatti possibile collegarne uno al fine di utilizzare le casse della tastiera per cantare. Ci sono una serie di effetti che consentono di modificare la voce in uscita aggiungendo delay o riverberi, personalizzando secondo il proprio gusto.
Il suono della tastiera può essere arricchito mediante l’apposito jack, implementando l’uso di un subwoofer per amplificare i bassi. Voglio però sottolineare nuovamente che anche senza ausilio di utenze esterne, l’arranger ha un suono pulito potente e se tenuto con il volume verso il massimo, persino esagerato per un utilizzo domestico.
Polifonia
La polifonia (note suonabili contemporaneamente) è di 128 note. La tastiera contempla la possibilità di utilizzare due layers, ovvero la possibilità di unire due strumenti il cui suono viene emesso in simultanea. Ovviamente se si tratta di uno strumento orchestrale o già di per se polifonico, gli strumenti in contemporanea possono essere molteplici.
Per essere completo in questa prima analisi, ho voluto identificare un paio di caratteristiche che secondo me rappresentano un “minus” rispetto a qualche tastiera concorrente.
La prima cosa è il display che seppur molto chiaro e con grafica accattivante, non è touch. Questo significa per esempio, che per cambiare uno strumento è sempre necessario agire sui pulsanti nei pressi del display stesso, anche se aggiungo che nel breve l’operazione risulta intuitiva.
La seconda cosa è che non esiste una sorta di memoria nel momento in cui si spegne la tastiera. Se per esempio imposto alcuni elementi (siano sonorità o stili), nel momento in cui faccio una pausa e spengo la tastiera, all’atto della riaccensione i settaggi vanno riconfigurati. I mi aspettavo che non togliendo l’alimentazione i preset non venissero “dimenticati”.
Una nota infine per il Pedale sustain. È assolutamente necessario utilizzarne uno originale Yamaha (io ho preso l' FC5), in quanto la casa ha una sua specifica polarità. Io ne ho provati un paio di marche diverse ma non funzionavano in maniera corretta. Aggiungo che anche con l’originale è necessario invertire la polarità intervenendo sui “settings” della tastiera. Non allarmatevi quindi se alla prima accensione qualcosa sembra non funzionare per il verso giusto.
Di seguito due link di recensioni sulla PSR SX 600 (in inglese) relativi ad altrettanti video che ho ritenuto particolarmente interessanti ed esaustivi.
Jeremy See link:
https://www.youtube.com/watch?v=g7ZJWq9Utic
Bonners Music
https://www.youtube.com/watch?v=4hH13Wtihm0&t=726s
gorrini.andrea@gmail.com